In campo medico il termine necrosi (che deriva dal Greco νέκρωσις e significa “morte” o “processo di morte”) si riferisce alla morte delle cellule, gruppi di cellule, parti di organi o tessuti. La necrosi è sempre causata da fattori esterni ed è definitiva.
Le cellule dei tessuti possono morire naturalmente. Questo non è considerato necrosi poiché le cellule sono programmate per morire e lasciar spazio a nuove cellule. Nel trapianto di capelli la necrosi è una complicanza estremamente rara ma pericolosa.
Questo processo dopo il trapianto di capelli di necrosi causa la morte delle cellule dello scalpo con successiva perdita delle unità follicolari impiantate.
La necrosi nel trapianto di capelli è solitamente causata da un eccessivo inserimento di unità follicolari o dall’impossibilità del sangue di raggiungere bulbi e tessuti dello scalpo. Questo porta all’impossibilità di bulbi e cellule di essere nutriti correttamente.
La mancanza di nutrimento e l’assenza di ossigeno porta alla morte delle cellule con successiva necrosi.
Sommario
La necrosi nel trapianto di capelli
Nel trapianto di capelli la necrosi è la morte delle cellule del cuoio capelluto. Questa complicazione è tra le più rare e sicuramente tra le più pericolose. Sebbene ci siano diversi fattori che influenzano questa problematica si possono tutti ricondurre alla mancanza di ossigeno nelle cellule.
Questo può essere causato da un eccessivo numero di unità follicolari inserite o in generale a problemi con la circolazione del sangue.
Nel caso in cui si formassero coaguli di sangue nella parte sottostante la pelle non sarebbe possibile il passaggio di nuovo sangue. A causa di questo blocco le cellule non ricevono l’ossigeno necessario per sopravvivere.
Qualora questa mancanza di ossigeno fosse prolungata la morte delle cellule porterebbe a necrosi. Per le cellule è impossibile infatti sopravvivere senza la presenza di ossigeno trasportato dal sangue.
Alcuni studi sul trapianto di capelli e la necrosi hanno dimostrato che la possibilità di questa complicazione sia all’incirca del 0.8%.1 La circolazione del sangue è un fattore molto importante in caso di necrosi.
Qualora ci fosse una circolazione non adeguata, magari a causa del fumo, il rischio di necrosi sarebbe più alto.1 Alcuni studi hanno dimostrato che la zona della testa più colpita nel trapianto di capelli da necrosi è la zona centrale soprattutto nel lato destro della regione parietale.
Non è stato però possibile spiegare perché questa nel caso di trapianto di capelli e necrosi è la più colpita.1 2
Cosa causa la necrosi?
Nel trapianto di capelli la necrosi è un problema che può spaventare il paziente. Ogni paziente si chiede come evitare nel trapianto capelli la necrosi. Conoscere le cause della necrosi ed affidarsi ad un medico esperto e professionale aiuteranno a ridurre al minimo la possibilità di necrosi dopo il trapianto di capelli.
Le principali cause nel trapianto di capelli della necrosi sono:
- Numero eccessivo di unità follicolari;
- Erronea apertura dei canali;
- Fumo;
- Diabete;
- Danneggiamento di capillari e vene;
- Epinefrina;
- Urti o traumi;
Numero eccessivo di unità follicolari
Ogni paziente che si sottopone al trapianto di capelli vuole il migliore risultato possibile. Questo può spingere un tecnico o un infermiere ad utilizzare un numero più alto di quanto consigliato di unità follicolari.
Proprio per questo è importante affidarsi a centri gestiti da dottori presenti durante l’operazione. Trapiantare un numero di unità follicolari superiore a 4900 o superiore al numero effettivamente necessario è la principale causa nel trapianto di capelli di necrosi.
I tessuti ricevono uno shock e un numero di ferite eccessivi. Per il corpo sarebbe difficile riuscire a rimarginare e nutrire correttamente queste ferite. Questo può causare ischemia che porta alla morte delle cellule, quindi a necrosi.
Qualora il paziente necessiti più di 4900 unità follicolari si consiglia di dividere in due operazioni il trapianto di capelli. Suddividere in due la procedura permetterà di ridurre la possibilità di necrosi.
Erronea apertura dei canali
L’apertura dei canali è la fase più importante del trapianto di capelli. Questa parte non solo influenza l’aspetto finale del trapianto, come l’angolatura e la naturalezza dei capelli. L’apertura dei canali infatti può influire sulla possibilità nel trapianto di capelli di necrosi.
Un’apertura incorretta, il danneggiamento di vene e capillari può portare alla morte dei tessuti. Questa parte dell’intervento dovrebbe essere sempre eseguita da un dottore e mai da infermieri.
Aprire i canali in maniera errata aumenta il rischio di necrosi tanto quanto il numero di unità follicolari. Un medico esperto infatti saprà come aprire correttamente questi canali ed evitare la necrosi;
L’uso di sigarette
Il fumo è un fattore estremamente dannoso per diversi motivi sulla salute del paziente. Nel trapianto di capelli il fumo porta ad un restringimento di vene e capillari e una maggiore coagulazione del sangue.
Per questo motivo le cellule e i tessuti non vengono nutriti correttamente e non ricevono l’ossigeno necessario. In caso di un intervento, infatti, e soprattutto nel processo di guarigione, è necessario che le cellule e i tessuti vengano nutrite correttamente.
Qualora, a causa del fumo, questo non fosse possibile, il rischio nel trapianto di capelli di necrosi aumenterebbe esponenzialmente. Per questo motivo il medico consiglierà al paziente di smettere di fumare definitivamente, per evitare la necrosi e per aiutare la crescita del capello.
Qualora il paziente non riuscisse a smettere di fumare, si consiglia di evitare il fumo per almeno un mese.
Soggetti diabetici
i pazienti affetti da diabete hanno una minore circolazione del sangue e presentano problemi nel rimarginare le ferite naturalmente. In caso di trapianto di capelli e necrosi questi pazienti hanno un alto rischio di necrosi.
A causa del maggior tempo richiesto per la guarigione delle ferite causate dal trapianto e dal minore nutrimento apportato alle cellule del derma e i bulbi dei capelli, i fattori di rischio aumentano esponenzialmente.
In caso di ischemia, infatti, i pazienti diabetici hanno un rischio di cancrena e necrosi del 40% rispetto al 9% dei pazienti sani.3 Per questo motivo infatti i pazienti che presentano diabete e non vengono seguiti da un medico o non seguono terapie per controllare questa malattia non possono sottoporsi al trapianto di capelli.
Danneggiamento di capillari e vene
Nel trapianto di capelli preservare e non danneggiare la zona del trapianto è di vitale importanza. Durante l’operazione un tecnico inesperto potrebbero creare danni permanenti a vene e capillari.
A causa di questo danneggiamento l’apporto di ossigeno verrebbe compromesso. In questi casi il rischio di necrosi nel trapianto di capelli sarebbe più alto.
Epinefrina
L’epinefrina, o adrenalina, è un ormone naturalmente prodotto dal nostro corpo. Questa viene normalmente utilizzata nel trapianto di capelli come medicinale e aiuta a ridurre il flusso di sangue per evitare un eccessivo sanguinamento.
Gli studi sull’utilizzo eccessivo di epinefrina sono contrastanti. In alcuni casi, infatti, è stato trovato un collegamento tra un eccessivo uso di epinefrina nel trapianto di capelli e necrosi. Altri studi hanno invece contraddetto queste scoperte.
Nonostante l’incertezza a riguardo, un medico con una buona esperienza saprà decidere qual è il giusto dosaggio per l’epinefrina, evitando la possibilità nel trapianto di necrosi.
Colpi e urti alla testa
Un’altra causa nel trapianto di capelli di necrosi è la possibilità di traumi alla zona del trapianto. Capita spesso, infatti, che i pazienti dopo l’intervento abbiano urti o traumi alla testa. Questo può succedere a causa di attività fisica o semplici azioni quotidiane.
Ad esempio, succede spesso che i pazienti, entrando o uscendo dalla macchina, ricevano colpi alla zona del trapianto. I pazienti a volte non si accorgono di questo urto perché ancora sotto effetto di anestesia dopo l’intervento.
A causa di questi urti e alla formazione di lividi, potrebbe esserci un ridotto apporto di sangue e ossigeno alla cute. Questo, in casi più gravi, potrebbe portare alla necrosi.Si consiglia dunque al paziente di evitare l’attività fisica per un mese e prestare attenzione alle attività giornaliere.
Come riconoscere la necrosi nel trapianto di capelli
Quando si parla di trapianto di capelli e necrosi i pazienti possono essere spaventati. Spesso non si sa quali siano i sintomi della necrosi. Come è possibile riconoscere la necrosi?
Sebbene la possibilità nel trapianto di capelli di necrosi sia estremamente bassa, il paziente dovrebbe saper riconoscere i segnali d’allarme. Nei giorni successivi al trapianto lo scalpo del paziente è sensibile e arrossato.
Questi arrossamenti possono variare in colore, da un rosa accesso al rosso. Queste colorazioni sono assolutamente normali e passeranno naturalmente. Dopo il trapianto di capelli la necrosi invece si presenta in maniera diversa.
Il primo modo per riconoscerla è paragonare il colore ad un livido. Qualora lo scalpo presentasse dei lividi o macchie bluastre questo sarebbe un grande campanello d’allarme.
Nel trapianto di capelli la necrosi è causata da sangue raggrumato nella parte sottostante il derma che non permette il passaggio di altro sangue verso il tessuto. Questo tessuto, infatti, non ricevendo nutrimento tramite il sangue, morirà.
Qualora nei giorni successivi al trapianto di capelli si notassero lividi o macchie dal colore blu o viola il paziente dovrà immediatamente rivolgersi al medico senza aspettare.
Come evitare la necrosi?
Le cause che portano nel trapianto di capelli la necrosi sono state precedentemente elencate. Come può un paziente evitare la necrosi nel trapianto di capelli? Il consiglio migliore in questo caso è scegliere un medico con esperienza.
Un medico inesperto o un infermiere che esegue la fase di apertura dei canali non sapranno come evitare le complicazioni di un trapianto di capelli. Effettuare una scelta consapevole, selezionare una clinica ed un dottore con una grande esperienza aiuterà nel combattere il rischio di controindicazioni.
Un altro importante fattore in questo caso è la comunicazione con il medico. Parlare con il medico, fare domande, obbedire ai consigli e parlare di eventuali patologie o farmaci aiuterà il medico a personalizzare trapianto e terapie secondo i bisogni del paziente.
Cosa fare in caso di necrosi?
Qualora si notassero campanelli d’allarme della necrosi il paziente deve immediatamente contattare il proprio medico o un medico specializzato nel trattamento dei tessuti, come ad esempio un dermatologo.
Cure fai da te o aspettare potranno solo peggiorare la situazione permettendo alla necrosi di diventare più estesa.
Trapianto capelli e necrosi: quando passa?
Prima di predire quando passa la necrosi e quali sono le tempistiche per la guarigione bisogna tenere a mente un fattore importante. Ogni paziente è diverso. Ogni situazione è diversa.
In linea generale la necrosi può essere curata in una settimana nelle situazioni più lievi. Nelle situazioni più gravi può richiedere anche 3 mesi.
Cosa fare dopo la guarigione dalla necrosi
Cosa succede una volta guariti dalla necrosi? Solo dopo una terapia mirata prescritta da un medico sarà possibile guarire dalla necrosi. Nella zona del trapianto di capelli con necrosi però non ricresceranno più i capelli trapiantati e ci sarà una cicatrice.
Ci sono diverse soluzioni per coprire o rimediare a questi problemi e sono:
- Trapianto di capelli: il paziente può sottoporsi ad un secondo trapianto di capelli per coprire le cicatrici causate da necrosi;
- Tricopigmentazione: la Tricopigmentazione è simile ad un tatuaggio e crea l’illusione di capelli rasati in zone calve;
- Laser: un trattamento laser può risolvere il problema delle cicartici rendendole meno visibili;
- Creme: alcune creme contenenti acido tricloroacetico aiutano nell’eliminazione delle cicatrici;
- Operazioni: in casi più gravi è possibile sottoporsi ad un intervento di chirurgia in cui la parte cicatrizzata verrà rimossa e i tessuti circostanti verranno ricuciti;
Tutte queste opzioni devono essere valutate e consigliate da un metodo specializzato. Questo porterà ad una diagnosi corretta e personalizzata e ottimi risultati senza rischi.